I corsi professionali per il turismo e l’ospitalità
La formazione professionale nel turismo
La formazione professionale nel turismo spazia indubbiamente a tutto campo, offrendo varie e interessanti prospettive occupazionali. Ma spesso rischia di rivelarsi sostanzialmente inutile: pur essendo migliorata negli ultimi anni, non sempre riesce a rispondere alle reali esigenze delle imprese del settore.
Troppo spesso si resta ancorati a logiche e schemi del passato che al giorno d’oggi appaiono decisamente obsoleti: da un lato, essendo proiettati essenzialmente sulla teoria, alcuni percorsi formativi non curano quegli aspetti pratici che rappresentano l’essenza del mercato del lavoro; dall’altro non tengono conto di quella vera e propria rivoluzione del settore generata dall’avvento e dall’esplosione del web.
Eppur si muove, direbbe Galileo Galilei. Molte realtà formative – anche e soprattutto nel settore privato – hanno decisamente cambiato passo, orientando le rispettive proposte verso programmi più snelli e pratici, calati nella realtà quotidiana lavorativa e sempre più specializzati nella preparazione delle nuove figure professionali che ruotano nel mondo dell’online.
In tal modo non solo si colma un evidente gap con gli altri Paesi europei, ma si offrono ai giovani reali chance di introdursi nel mondo del lavoro con una preparazione qualificata.
I corsi professionali per il turismo e l’ospitalità
Oggi i corsi professionali per il turismo e l’ospitalità permettono di acquisire conoscenze, competenze e abilità tali da accrescere il valore sul mercato del lavoro. Vengono organizzati a tutti i livelli: post-scuola dell’obbligo, post-diploma e post-laurea.
Al tempo stesso, attraverso la formazione continua, è possibile aggiornarsi e dunque migliorarsi da un punto di vista professionale. Ed è esattamente ciò che occorre per restare sempre competitivi e appetibili in un mercato in costante evoluzione.
Le opportunità per formarsi non mancano di certo. Spesso sono le Regioni o altri enti pubblici a finanziare progetti formativi presentati da enti o società private, in particolare con le risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE).
L’iscrizione a tali corsi è per lo più gratuita, anzi buona parte di essi prevedono il rimborso spese. La durata dei corsi è molto disomogenea: può oscillare dalle 500 alle 1.600 ore, a seconda della tipologia formativa.
La formazione turistica è per certi versi trasversale: è possibile trovare corsi destinati alle figure professionali dell’industria alberghiera e della ristorazione, delle agenzie di viaggi e degli uffici turistici.
Ci sono poi le figure di accompagnatori e animatori, quelle specializzate nel turismo equestre, ambientale, culturale e, ancora, gli operatori turistici polivalenti. Ma negli ultimi anni si stanno ritagliando un ruolo di primo piano soprattutto i percorsi finalizzati alla specializzazione nel web e social marketing turistico-alberghiero.
La tipologia di corsi offerti punta prevalentemente a una formazione di base per il conseguimento di una qualifica destinata a giovani diplomati e adulti, ma anche ai laureti in cerca di occupazione. In altri casi la formazione si rivolge a chi già lavora con attività di aggiornamento. È il caso di quei corsi proposti lo strumento dei voucher.
Storicamente la formazione finanziata si è concentrata nel Mezzogiorno, anche se proposta con discontinuità o comunque molto legata alla progettualità o “creatività” degli organizzatori. Oggi si avverte una insufficiente programmazione coordinata a livello territoriale, dovuta anche a una forte contrazione dei fondi a disposizione, mentre è prevalente l’iniziativa dei singoli centri di formazione.
Fra gli enti impegnati nella formazione professionale per il turismo, accanto ai centri regionali o provinciali, spiccano gli enti di emanazione sindacale o cattolica.
In questo ambito rientrano anche i corsi di istruzione e formazione tecnica superiore, i cosiddetti IFTS, i quali meritano un discorso a parte. Riconducibili all’area formativa tecnico professionale superiore, consistono in corsi successivi al diploma, della durata media di un anno.
L’organizzazione fa leva sul gioco di squadra tra scuola, formazione professionale regionale, università e imprese. Questo genere di formazione vuol essere più strettamente collegata al territorio e alle sue istanze, con l’intento di qualificare professionalità medio-alte nei settori più innovativi del turismo.
La qualifica professionale rilasciata dai corsi di formazione lavoro è molto apprezzata sia a livello locale sia nazionale.
Rappresenta indubbiamente una buona opportunità per chi è in cerca di lavoro o per chi desidera migliorarsi e sviluppare un know how vincente.
Appare dunque evidente che i percorsi di istruzione secondaria superiore per il turismo e per il settore alberghiero rappresentino il primo importante tassello nella formazione di base per i futuri addetti e operatori in uno dei settori trainanti dell’economia italiana.
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